Il territorio di Ostia e dell’Ager Portuensis è stato oggetto di diverse attività nell’ambito del progetto Immensa Aequora, condotte con l’intento di associare la ricerca e la didattica in una zona archeologica di primo piano, attraverso l’organizzazione di seminari e scavi archeologici nell’ambito del Corso di Metodologia della Ricerca Archeologica (Prof.ssa G. Olcese) della Sapienza - Università di Roma (2003-2017).

I lavori effettuati sono stati resi possibili grazie a diverse convenzioni stipulate con la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma (sede di Ostia, grazie a A. Gallina Zevi (già Soprintendente), C. Morelli (Ispettore responsabile per l’Ager Portuensis), P. Germoni (Ispettore responsabile dei magazzini di Ostia), A. Pellegrino (Ispettore responsabile per l’area di Ostia) e A. De Laurenzi (funzionario competente della zona di Dragoncello).

Le principali indagini svolte ad Ostia e nell’Ager Portuensis riguardano tre ambiti:

- lo studio dei contesti ceramici di età repubblicana, in corso dal 2004 al 2016, mirato all’effettuazione di indagini archeologiche nel territorio portuense e alla costituzione di un laboratorio di studio dei reperti ceramici, a scopo didattico e di ricerca.

I dati ottenuti hanno contribuito alla datazione e alla definizione dei contesti presi in esame e hanno rappresentato un’importante occasione per poter effettuare un’indagine archeologica e analisi di laboratorio sulle ceramiche dei siti indagati.

- lo scavo della villa ‘A’ di Dragoncello (Acilia), avviato con due prime campagne nel 2016 e 2017, per cui ci si è avvalsi della collaborazione scientifica sul campo di A. Pellegrino e X. Gonzàlez Muro, nonché di M. Di Filippo per le prospezioni geofisiche, e nell’ambito del quale sono stati effettuati rilievi con laser scanner grazie al supporto dell’ École française de Rome.

Le attività di scavo intraprese hanno permesso di approfondire alcuni settori del complesso residenziale non ancora indagati e, in tal modo, di portare alla luce nuove aree e strutture della villa.

- le ricerche condotte sui materiali ceramici provenienti dalla fossa del contesto della ruota idraulica ‘Binario Morto’, il cui scavo archeologico del 1998-2002 si deve ad A. Pellegrino e ad A. Carbonara.

Lo studio realizzato ha permesso di identificare nell’età tardo augustea il periodo di costruzione della struttura e nel II secolo d.C. la fase di abbandono della stessa.

Si rimanda alle pagine dedicate per gli approfondimenti.

 

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Carta di Ostia e dell'Ager Portuensis​ (da Olcese, Thierrin-Michael, "Graeco-Italic amphorae in the region of Ostia: archaeology and archaeometry", 2009, p. 1).